L’amaro retroscena: Sarri aveva segnalato Kvaratskhelia, la Juve lo bocciò
Da Enrico Cantone
Ottobre 14, 2022
Si parla tanto, in queste ore, della posizione di Max Allegri, indubbiamente uno dei maggiori colpevoli degli ultimi disastrosi mesi della Juventus. Sarebbe però ingeneroso e riduttivo segnalare solo il tecnico toscano sulla lista degli imputati: gli errori vengono da lontano, c’è stata un’incredibile serie di decisioni sbagliate (in qualche modo anche connesse l’un l’altra) da circa 4 anni a questa parte. La Juventus da dominatrice assoluta in Italia è passata a semplice comprimaria, anche sul mercato.
Mentre altri club hanno saputo cogliere la particolarità del momento storico, i bianconeri sono rimasti fermi ad un mercato vecchio stile, con ingaggi d’oro elargiti a giocatori che hanno già dato il meglio di sé nelle loro carriere. Milan e Napoli hanno basato invece tutto sullo scouting e i risultati si vedono: i rossoneri hanno meritatamente vinto il campionato scorso, i partenopei forse non vinceranno neppure quest’anno ma almeno si godono una squadra che oggi è probabilmente al livello delle top d’Europa per qualità di gioco espresso.
Non solo: il Napoli ha avuto fortuna e bravura nel pescare quello che già oggi è un fuoriclasse. Khvicha Kvaratskhelia è destinato ad una carriera di altissimo profilo, fino a 3 mesi fa erano in pochi a conoscerlo, anche tra gli stessi operatori di mercato italiani.
Oggi spunta un incredibile retroscena che aumenta il rammarico per la gestione scellerata negli ultimi anni in casa Juve: il ‘Messaggero’ ha infatti rivelato che Maurizio Sarri, nella stagione dell’ultimo scudetto bianconero, segnalò ai dirigenti quel ragazzino georgiano che già lasciava intravedere il suo talento al Rubin Kazan, in Russia. Kvaratskhelia fu sonoramente bocciato dai responsabili di mercato della Juventus che, proprio quell’estate, portarono a Torino due grandi campioni a parametro zero, riempiendo le loro tasche e quelle degli agenti con ingaggi e commissioni principesche. I loro nomi? Aaron Ramsey e Adrien Rabiot.
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