La Commissione Europea e la protezione dei giocatori
Da Enrico Cantone
Luglio 14, 2017
Nello scorso mese di maggio, un europarlamentare della Lega Nord, notizia riportata anche sulla guida ai casino online più autorevole in Italia, aveva presentato alla Commissione Europea una interrogazione relativa agli operatori non autorizzati che forniscono servizi di gioco e poiché questo, indubbiamente, rappresenta seri rischi per coloro che usufruiscono delle loro proposte. Il Commissario Europeo per il mercato interno risponde a questa interrogazione sottolineando che la Corte di Giustizia europea ha affermato che ogni Stato membro viene ritenuto libero di stabilire gli obbiettivi della propria politica sul gioco d’azzardo ed anche libero di determinare e stabilire il miglior modo possibile per proteggere i giocatori e la loro tranquillità.
Ciò, naturalmente, purché siano rispettati i principi di libera circolazione sanciti nel trattato Ue: la Commissione ha concluso poi la sua “risposta” completando il discorso sottolineando che “non si era ritenuto opportuno proporre una armonizzazione vincolante per il settore del gioco”. Come si sa, la Commissione Europea si impegna a raccomandare agli Stati membri le linee guida per il loro “comportamento”, non obbligando però in pratica alcun Paese in alcuna forma o misura: ma sempre relativamente all’argomento contenuto nella interrogazione di cui si parla, bisogna sottolineare che nel 2014, la stessa Commissione Ue aveva adottato una particolare raccomandazione sui principi per la protezione dei giocatori online e la tutela dei minori: due problemi importantissimi che toccano ogni regolatore europeo e che suggerisce, tra l’altro, la istituzione di registri nazionali di autoesclusione.
Come detto più sopra “le raccomandazioni” della Commissione non sono assolutamente obbligatorie o vincolanti, ma molti dei sui “tracciati” sono stati ugualmente inseriti nel quadro giuridico italiano relativo al gioco d’azzardo. Non senza ricordare che proprio le Autorità italiane raccolgono dati sul mercato del gioco attraverso l’opera e gli interventi dell’Osservatorio sul gioco online del Politecnico di Milano, organo di serietà e professionalità indiscusse.
Non bisogna dimenticare che l’interrogazione proposta dall’europarlamentare della Lega Nord prendeva le mosse dalla risoluzione del Parlamento europeo 2012/2332 sul gioco online che nel mercato interno invitata la Commissione Ue e gli Stati Membri a mettere in campo strategie particolarmente mirate a contrastare il fenomeno dell’elusione fiscale da parte degli operatori che offrono servizi di gioco d’azzardo online sul mercato dell’Unione, pur avendo questi operatori sede legale “in paradisi fiscali interni od esterni all’Ue”.
L’interrogazione veniva proposta con il fine di esortare la Commissione Ue ad attivarsi per mettere in atto nei confronti degli Stati membri serie raccomandazioni sulla tutela dei consumatori con interventi particolarmente mirati al contrasto della pratica adottata da società che, pur avendo sede in uno Stato membro, commercializzano i propri servizi di gioco d’azzardo online in un altro Stato (membro) in cui, però, non sono titolari di acluna licenza per l’offerta di quel tipo di prodotto di gioco.
Veniva segnalata, nella stessa occasione, la possibilità di utilizzare materiale di autoesclusione accessibile alle Autorità nazionali. Per questo l’europarlamentare italiano aveva posto un paio di domande alquanto specifiche alla Commissione Ue: la prima, a distanza di cinque anni, la Commissione può eventualmente riferire quali siano stati i risultati ottenuti.
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Enrico Cantone
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