Il Napoli in Champions al posto della Juve: Ceferin ignora la sentenza di Madrid
Da Enrico Cantone
Maggio 29, 2021
Ceferin continua a criticare il comportamento di Juve, Barca e Real e quando gli chiedono dell’eventuale espulsione dalla Champions, sostiene che non sarà lui a decidere. Quindi sembra ignorare la chiarissima sentenza del tribunale di Madrid che ha proibito assolutamente a Uefa e Fifa di impedire la nascita della Superlega e soprattutto di elargire qualsiasi tipo di sanzione a Società, o loro giocatori e Dirigenti fino a quando il caso non verrà chiarito.
Per cui alla domanda se il Napoli può prendere il posto della Juve avrebbe dovuto rispondere che la sentenza del tribunale ha dichiarato comportamento dominante quello della Uefa e le ha vietato di agire contro la Juventus, il Real e il Barcellona. Per cui nessuna sostituzione di Napoli con la Juve è possibile.
Ecco le sue dichiarazioni:
NAPOLI AL POSTO DELLA JUVE? – «Non voglio commentare perché deciderà il nostro comitato disciplinare. Non è corretto farlo».
ESCLUSIONE DALLA CHAMPIONS DI JUVE, REAL E BARCA – «Il nostro comitato disciplinare è indipendente. Non arrivano informazione nè posso commentare. Quello che mi lascia basito che sono ancora nella Superliga e poi mi inviano una lettera dicendo che vogliono giocare in Champions League. Difficile da capire cosa vogliano fare. Non c’è dialogo perché loro si limitano a mandare lettere alla UEFA e ai 9 club usciti dalla Superlega».
SUPERLEGA – «Sono stati difficili i primi due giorni, dopo l’annuncio. C’era molta confusione ma tutta la comunità europea, non solo calcistica, si è schierata contro. Una signora anziana mi ha ringraziato per aver fermato questa pazzia. Un bambino poi ha chiesto al papà se erano contro o pro Superleague, il papà gli ha detto che erano contro e il bambino lo ha ringraziato, perché tutta la scuola era contro ».
RICORSO CLUB RIBELLI – «Non possono paralizzare il calcio ma solo loro stessi. E’ strano leggere comunicati di questi 3 club contro centinaia di club che credendo che la loro opione di calcio sia giusto. L’approccio corretto è il dialogo, dire se vogliono tornare o meno. Vogliono giocare la Superlega? Lo facciano, giochino tra loro tre».
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