Due giornate a Morata per aver detto che c’era il rigore: Conte e Oriali, scenata e insulti, solo un’ammonizione
Da Enrico Cantone
Dicembre 02, 2020
Fa davvero riflettere come gli arbitri utilizzino due misure completamente diverse per casi simili. La Juve sta presentando ricorso contro la decisione di espellere Morata per due giornate solo per aver detto a partita finita che c’era un rigore imbarazzante. Eppure solo lo scorso anno Conte il dirigente della Nazionale Italiana non chè dell’Inter Oriali per diversi minuti aggredirono verbalmente l’arbitro Cavarese. L’Inter era appena stata battuta dal Napoli in Coppa Italia.
Quella volta sui social si scatenarono i tifosi delle squadre rivali perchè alla fine dell’episodio l’arbitro ammonì solamente Conte, altro che espulsione diretta come è avvenuta per Morata.
E fa sorridere perchè in quell’occasione molti tifosi bianconeri si chiesero cosa sarebbe successo se l’avesse fatto la Juve. ora hanno avuto la risposta perchè Morata solo per aver detto una frase senza insultare ha preso in seduta stante due giornate di squalifica.
L’arbitro fra l’altro aveva fatto indisporre il giocatore spagnolo con una serie di decisioni discutibili. Si son viste trattenute di Glick non fischiate nonostante Morata glielo facesse presente. Al contrario quando morata utilizzava la stessa grinta veniva subito sanzionato. Durante la telecronaca si vedeva più volte Alavro lamentarsi giustamenteper queste decisioni.
E alla fine trattenuta evidentissima con maglietta tirata a De Ligt, rigore sacrosanto ma l’arbitro non va a vedere le immagini al var. E se si lamenta qualcuno viene espulso per due giornate.
Basta guardare l’immagine di Conte e Oriali per capire che quella volta allora la punizione doveva essere esemplare invece l’arbitro ammonì solamente l’allenatore.
E incredibilmente il ricorso annunciato dal club bianconero,, scatena addirittura reazioni indignate e ironiche.
“Ma come, loro non sono quelli che rispettano sentenze e regolamenti?”,
“Solo nei rarissimi casi in cui sono favorevoli alla Juve: dimenticate i 583 ricorsi, tutti persi, per Calciopoli?”.
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Enrico Cantone