Con Vlahovic sarà addio a Dybala? Ecco le cifre dell’offerta (al ribasso) della Juve per il rinnovo

Dybala
C’è grande fermento nell’ambiente Juventus per l’ormai imminente acquisto di Dusan Vlahovic. L’arrivo del serbo è un chiarissimo segnale a tutta la concorrenza: la Juventus non solo vuole mettere al sicuro la qualificazione alla prossima Champions League ma getta le basi per un nuovo ciclo che verrà fondato nuovamente sui gol di un grande centravanti.
Il sospetto, però, è che per avere Vlahovic la Juve abbia deciso di correre il rischio di perdere Dybala a zero. Quasi inutile nascondersi dietro un dito e, d’altronde, anche in passato i grandi cicli sono stati aperti da decisioni forti. Ecco, accettare di vedere Dybala trasferirsi in una rivale diretta come l’Inter senza guadagnare un solo euro dalla cessione è una decisione forte. Forse divenuta inevitabile.
Intendiamoci, la questione è ancora aperta. Dybala ha il contratto in scadenza a giugno e i segnali delle ultime settimane, viste soprattutto le parole del d.g. Arrivabene, fanno pensare alla rottura. La Juve e l’argentino avevano trovato l’accordo ad ottobre: quinquennale da 8 milioni di euro a stagione più 2 di bonus. La firma non è arrivata, Dybala ha affrontato i soliti problemi fisici, l’ennesima stagione sta scivolando via senza particolari squilli sul campo e con tante partite saltate. Insomma, già da dicembre la Juve ha fatto un passo indietro.
Lasciando da parte i discorsi relativi a parole date (o non date, chissà…), va dato atto alla dirigenza di non avere timore anche di sbagliare. Così, a febbraio ne sapremo di più: sarà presentata una nuova offerta (al ribasso) a Paulo Dybala, e sapremo se l’azzardo ha pagato. Oggi l’argentino guadagna 7.3 milioni di euro netti a stagione, la Juve – stando a quanto scrive oggi la ‘Gazzetta dello Sport’, non andrà oltre i 7 milioni l’anno che garantirà anche a Vlahovic (nuovo tetto massimo per gli stipendi) e soprattutto gli proporrà “solo” un triennale, con scadenza nel 2025. Sarà Dybala, allora, a scegliere, sapendo però di non essere più il centro dei pensieri della sua Juve.