Bonolis compra l’Inter: il piano dei Vip per rilevare la squadra

Bonolis in un’intervista sulla sua squadra del cuore ha ammesso che ci sarebbe una cordata di vip nerazzurri che vorrebbe rilevare l’Inter. Lui stesso è stato invitato da un amico a parteciparvi ma al momento non ha avuto altre notizie.
E così resta nell’incertezza il futuro della squadra che al momento è di proprietà cinese ma che sembra sia vicina all’addio.
La risposta di Bonolis sulla cordata di vip per rilevare la squadra:
Sì. È un’idea che era balenata nella testa di alcuni. Mi hanno chiamato, hanno provato a ragionare su cosa si sarebbe potuto fare, ma poi non li ho più sentiti. Non ho idea a che punto sia il tutto, quale fattibilità ci sia e chi sia coinvolto”.
Sui problemi economici dell’inter:
Il discorso è talmente complesso in cui entrano in gioco non solamente i desiderata del tifoso, ma anche delle necessità economiche complesse che non sono più riconducibili ad un unica traiettoria nazionale. Fondamentalmente il tifoso e il proprietario di una società vogliono la stessa cosa, cercare di vincere. Bisogna vedere quali sono le difficoltà, le situazioni familiari, economiche di una azienda, qui addirittura governative e politiche, è tutto molto complicato. Sono convinto che faranno bene, faranno ciò che giusto fare e ciò che possono fare”.
Su Suning che cede l’Inter:
“Non me l’aspettavo perché la forza finanziaria di Suning è gigantesca. Però se poi la politica cinese impone ad aziende di non potersi muovere in un altro modo, lì c’è poco da fare. Sono cinesi e come tali devono rispondere al governo cinese”.
Bonolis ha anche parlato di Conte, Oriali e Maresca:
Se gli arbitri, che sono essere umani, hanno dei conflitti interiori con determinate società, non credo che si stia parlando di una impossibilità o astrazione. Magari a Maresca l’Inter gli sta un po’ sulle balle. Evidentemente Arslan e Samir potevano essere sanzionati prima e magari avrebbero giocato in 10. Il recupero è stato abbastanza insignificante rispetto alla evidente volontà dell’Udinese di perdere tempo. Credo che sia anche nella disponibilità delle società dire che alcune persone sono meno gradite di altre, niente di male. Come può apparire palese che alcune squadre sono meno gradite di altre a determinati arbitri. Non sto parlando di malafede, ma di pura umanità”.