Agnelli: “Credevo avrebbe migliorato il Calcio, ora mi dedicherò solo alla Juve”

Agnelli risponde alle critiche all’indomani dell’aborto della Superlega. Nonostante i club interessati fossero 12 i media e gli attori del calcio hanno messo nel mirino solo la Juve e Agnelli di cui auspicavano le dimissioni.
E dispiace che anche da una parte della tifoseria bianconera siano arrivate critiche ad Agnelli dopo 9 anni di successi e la creazione dello Juventus Stadium.
In poche ore alla Juve sono arrivate minacce di espulsione dal campionato e ai giocatori di espulsione dalle Nazionali. E questo fa anche capire il clima in cui si trova il Calcio. Che poi, dopo un anno di sentenze strampalate e violazioni di regolamenti, nemmeno stupisce.
Ecco le dichiarazioni del Presidente della Juventus:
“seppur resti convinto della sua bellezza ma sinceramente non è più in piedi e operativo”.
“Non dirò qui quanti club mi hanno contattato in queste 24 ore per aderirvi – ha spiegato Agnelli – . Preferisco non fare nomi, certe cose dovrebbero restare personali. Magari mentono ma sono stato contattato da un numero importante di club per aderire. Abbiamo ricevuto tante minacce di estromissione dalle competizioni, ai giocatori dicevano che non avrebbero più potuto partecipare alle competizioni per Nazionali. Questo dovrebbe far capire qual è il loro atteggiamento. Credevo davvero che il progetto Superlega potesse cambiare il calcio in meglio, mi ero anche dimesso dalla presidenza dell’ECA. Ma visto quello che è successo ieri sera, avrò tempo per dedicarmi all 100% alla Juventus e lo farò con la passione di sempre”.
Sulla UEFA e sul rapporto con Ceferin: “Le relazioni sono lì, ne ho viste tante cambiare nel tempo. Adesso sono certo che le persone saranno aperte al dialogo, a parlarsi l’una con l’altra. Però non credo che la nostra sia un’industria sincera, affidabile e credibile in generale”.