Salta l’incontro segreto, Giuntoli e Manna a pranzo a Milano col procuratore di Chiesa: ecco l’ipotesi per il rinnovo

Sarebbe dovuto essere un incontro segreto ma la presenza di Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna non è passata inosservata. Oggi si è scoperto il motivo: i due dirigenti della Juventus hanno pranzato con Fali Ramadani, procuratore di Federico Chiesa. E’ il segno inequivocabile che la trattativa per il rinnovo dell’attaccante della nazionale, protagonista di un ottimo inizio di stagione dopo gli innumerevoli problemi fisici delle ultime stagioni, è ad un punto avanzato.

Proprio i problemi fisici avuti da Chiesa hanno frenato la trattativa nei mesi scorsi. La Juventus ha investito in totale 60 milioni di euro per il cartellino del classe ’97, senza dimenticare ovviamente l’ingaggio già pagato in questi anni. Chiesa ha il contratto in scadenza nel 2025, la Juventus in questa fase sta operando sui rinnovi (lo dimostra anche quello ufficiale di Gatti, il difensore ha firmato fino al 2028) e l’intenzione evidente è quella di non portare Federico a soli 12 mesi dalla scadenza. Considerato che su Chiesa ci sono 2-3 club di Premier da tempo, Liverpool su tutti, sarebbe ovviamente un rischio altissimo.

Chiesa chiede un sostanzioso aumento, la Juve vuole però prima valutare la stagione intera e la tenuta fisica del giocatore. Insomma, ad oggi quella di un aumento dello stipendio non è l’ipotesi più probabile. Si cerca una terza strada, dando per scontato che la Juventus non ha alcuna intenzione di portare il giocatore a scadenza. Terza strada che è rappresentata da una sorta di accordo ponte: la Juventus ha offerto un prolungamento di un anno, fissando quindi la scadenza del nuovo accordo al 2026, alle stesse cifre attuali, ovvero 5 milioni di euro netti a stagione. Una soluzione che consentirebbe ai bianconeri di contenere le spese in un periodo di austerity e non impedirebbe al giocatore di avere una certa libertà sul suo futuro professionale. Vedremo se l’incontro di oggi risulterà essere quello decisivo.