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Allegri studia le tre soluzioni tattiche per sfruttare al meglio Vlahovic

Da Enrico Cantone

Febbraio 02, 2022

Allegri studia le tre soluzioni tattiche per sfruttare al meglio Vlahovic

34 gol, 11esimo attacco della Serie A, 333 tiri in totale, settima, 26 tocchi di media a partita nell’area avversaria, peggio anche di Empoli e Verona: i numeri offensivi della Juventus nella prima parte di stagione sono mediocri, poco da aggiungere. Ed è per questo motivo che il club ha deciso di intervenire con forza sul mercato, prendendo il meglio possibile: Dusan Vlahovic, oltre ad essere capocannoniere del campionato, può garantire un salto di qualità immediato.

Sta ora a Massimiliano Allegri studiare il miglior modo per innescare la potenza sotto porta del giovane centravanti serbo. Contrariamente a quanto si ipotizzava qualche settimana fa, non è partito Morata e lo spagnolo potrebbe essere una pedina tattica preziosa. Ma andiamo con ordine.

Per cominciare, accantoniamo il 3-5-2 che non sembra essere un’opzione percorribile in questa stagione. Allegri potrà quindi scegliere tra i tre moduli già utilizzati durante la stagione. E’ possibile che si vada per “gradi” e che almeno nelle primissime uscite si punti ad un classico 4-4-2, con un tra tra Dybala e Morata, accanto a Vlahovic e Bernardeschi largo a sinistra nei quattro di centrocampo. In vista della partita col Verona, peraltro, potrebbe essere proprio lo spagnolo a partire titolare, visto che Dybala arriverà a ridosso del match dopo la trasferta sudamericana.

C’è poi l’ipotesi tridente, con Dybala che partirebbe da destra e Morata sul fronte opposto, un ruolo che ha già svolto – con buonissimi risultati – in passato. Per caratteristiche della rosa, però, sembra il 4-2-3-1 il modulo più “naturale”: a centrocampo Locatelli e Zakaria hanno tutto per completarsi a vicenda, mentre nei tre dietro Vlahovic sarebbe fondamentale l’equilibrio garantito a destra da Cuadrado, con Morata che in questo caso dovrebbe sacrificarsi ancora di più. Dybala, in questo caso, partirebbe “sottopunta” nel ruolo che più gli si addice: e chissà che con Vlahovic non possa nascere un’intesa eccezionale che spinga il club a rinnovare il contratto dell’argentino.

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