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5 purosangue diventati brocchi: troppe involuzioni nella Juve di Allegri

Da Enrico Cantone

Aprile 30, 2023

5 purosangue diventati brocchi: troppe involuzioni nella Juve di Allegri

La Juve perde con l’inter la quarta partita consecutiva e mostra per l’ennesima volta l’incapacità di costruire un minimo di gioco di squadra.

E la gara diventa la foto dell’involuzione che hanno subito proprio i giocatori che prima facevano la differenza. Giocatori che a quanto pare non riescono a fare due passaggi di fila se non in uno sterile orizzontale fascia a fascia.

Una Top 5, per usare il gergo allegriano che enumera quanti calciatori sembrano essersi trasformati da purosangue a brocchi.

Al primo posto di questa speciale classifica c’è sicuramente Dusan Vlahovic. L’attaccante era l’oggetto dei desideri di ogni squadra, così giovane ma così implacabile, un killer che segnava di destro, di sinistro, di testa. Oggi sembra non essere in grado di stoppare la palla o di fare una sponda in quello che pare un ruolo diverso, attaccante arretrato con compiti di sacrificio e di aiuto nel far salire e ripartire la squadra.

Dopo lo stupido fallo di mano e penalty, dopo essersi perso Di Marco nel gol  e soprattutto dopo l’umiliante dribbling subito da fermo, da un non agile e non velocista Dzeko, balza al secondo posto Bremer. 

Era il difensore per cui l’inter era pronta a sborsare 35 milioni e per il quale la Juve ne tirò fuori 50, era il muro.

Al terzo posto niente popodimeno che il Campione del Mondo nonchè autore del gol della vittoria di Coppa America, Angel Di Maria. Era la fantasia, il talento allo stato puro, oggi tranne qualche fiammata non riesce a saltare un uomo o a inventare un assist.

E vogliamo parlare di Federico Chiesa che segnava ogni due gare e apriva le difese come un coltello nel buio. Forse si esprimeva meglio a destra ora gioca a sinistra e contro l’inter addirittura a punta. Di certo Chiesa, dall’infortunio non è mai tornato veramente.

La quinta piazza è divisa a metà fra due talenti che già qualche scricchiolo l’avevano dato. Il primo è Paredes, cercato dalla Juve fino all’ultimo giorno di mercato, sognato come il regista che mancava. Ormai Allegri gli ha persino preferito il ragazzino Barrenechea.

L’altra metà si chiama Pogba che finalmente dopo un anno i tifosi hanno potuto ammirare passeggiare in campo per 12 minuti a S. Siro.

Ma anche lui aveva iniziato le sue ferie da infortunio già da un paio di anni.

Insomma con i cavalli che giocano così sarà difficile vincere anche di corto muso

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Enrico Cantone