Inspiegabile utilizzo del VAR sul rigore al Cagliari: Marelli conferma tutto

rigore al Cagliari
rigore al Cagliari

Fa discutere, dopo il pareggio beffardo della Juventus, il calcio di rigore al Cagliari. La valutazione è complessa è parlare di un torto arbitrale ai bianconeri non sarebbe corretto, anche se sono giuste alcune valutazioni a margine, secondo quanto raccolto in questi minuti. Di sicuro c’è tanto da lavorare per Douglas Luiz, perché se da un lato è giusto evidenziare che non si tratti di un episodio clamoroso, è oggettivo che il centrocampista brasiliano tra Lipsia e Cagliari abbia combinato due pasticci mica da ridere.

Lo stesso Thiago Motta gli ha negato la titolarità e quando è entrato a partita in corso raramente ha cambiato le carte in tavola per la Vecchia Signora. Se a questo aggiungiamo i due calci di rigore che hanno complicato tanto le ultime due uscite dei bianconeri (fortunatamente, in Germania la squadra è stata capace di invertire la rotta), è chiaro che l’ex Aston Villa dovrà fare tanto per recuperare posizioni nella gerarchia del suo allenatore.

Questa appena riportata è una premessa cruciale e ne va della nostra onestà intellettuale. Fermo restando che il rigore al Cagliari ci poteva stare, quello che non si spiega è l’utilizzo del VAR. A dirlo non siamo noi, che potremmo anche essere fisiologicamente di parte, ma l’ex arbitro Marelli, che commentando l’episodio lo ha palesemente giudicato come una “valutazione da campo”. Insomma, se l’arbitro avesse fischiato calcio di rigore in diretta, nulla dire. Fa strano, però, che sia stato richiamato in questo frangente.

Morale della favola? Il calcio di rigore al Cagliari, inizialmente non dato, non è un chiaro ed evidente errore, così come viene affermato in modo molto chiaro all’interno del protocollo VAR. Insomma, l’ennesimo episodio che, per ragioni differenti, lascia tutti molto perplessi dal punto di vista arbitrale.