No al Bologna per il prestito di uno juventino

Mancano cinque giorni alla chiusura della sessione invernale di mercato, compresa la giornata di oggi. A parte i prestiti di Motta e De Ceglie, girati al Genoa, non si è mosso niente in casa Juventus e il tempo sta scadendo. 

L’idea della società per questi ultimi giorni sarebbe la stessa che vige dall’apertura della sessione invernale: valutare le opportunità, soprattutto per quanto riguarda il mercato in uscita. E’ ancora aperto il caso Vucinic, che si trova a vivere una situazione a dir poco spiacevole, rispedito a Torino dopo aver svuotato l’armadietto. Per il resto, invece, l’idea sarebbe quella di sedersi ad un tavolo a trattare solo qualora si presentassero offerte cash, non per forza irrinunciabili ma almeno valutabili. Alcuni giocatori sarebbero quindi sacrificabili, ma solo in cambio di un incasso. Soldi e niente prestiti dopo quelli di Motta e De Ceglie. E’ anche questo il caso di Simone Padoin, su cui pochi giorni fa è stato fatto un sondaggio da parte del Bologna. Nella Juve ha il marchio di giocatore eclettico, pronto a rivestire il ruolo d’interno e anche quello di esterno, ma si trova chiuso dalla concorrenza spietata a centrocampo. Il Bologna chiedeva il prestito, la Juventus dal canto suo non vuole aprire la trattativa su questo presupposto. Facile: ci si siede al tavolo con il Bologna per trattare Padoin (Bologna o qualsiasi altra squadra che chiede qualsiasi altro giocatore ritenuto sacrificabile)  solo se si discute di cessione o, al massimo, di comproprietà.